Bocciata Mineracqua: l'acqua in bottiglia NON è più potabile dell'acqua del rubinetto!

giovedì 16 dicembre 2010


Ogni giorno 480.000 camion trasportano l'acqua in bottiglia dal produttore fino alle nostre tavole. Un viaggio che può durare anche 1000 km e che produce emissioni pari a 10 kg di CO2. 

Ma un'alternativa sostenibile e di qualità c'è: l'acqua di casa. Consente infatti di abbattere le emissioni fino a 0,04 kg di CO2 per 100 litri erogati. Per non parlare del notevole risparmio di soldi, tempo e... fatica!


Per incentivarne l'uso, qualche mese fa Coop ha lanciato la campagna "Acqua di casa mia": durante lo spot tv la testimonial Luciana Littizzetto invita a bere l'acqua dal proprio rubinetto o a scegliere quella prodotta da fonti vicine.

Non si è fatta attendere la replica di Mineracqua, la Federazione Italiana delle Industrie delle Acque: dopo alcuni giorni, insieme a Confindustria, ha lanciato questa campagna stampa:


In poche parole Mineracqua sostiene che esista un'acqua potabile (quella del rubinetto) e una MOLTO PIU' potabile (quella in bottiglia). Ma la qualità dell'acqua pubblica in Italia è da sempre considerata buona. La garantiscono lo Stato, le Regioni, le Province e i Comuni.

Ad esempio il Gruppo Hera, in Emilia Romagna, ha stilato il report "In buone acque", in cui vengono mostrate le fonti, il trattamento, il monitoraggio e i controlli effettuati giornalmente per garantire un'acqua potabile di qualità.

Sarà forse per questo che la pubblicità è stata considerata ingannevole dal Giurì dell'Autodisciplina pubblicitaria. La sentenza, datata 30 novembre 2010, non fornisce ancora le motivazioni,  ma dice che il messaggio è  in contrasto con l'articolo 2 del codice (Comunicazione commerciale ingannevole) (*).

La guerra delle acque è quindi iniziata: tra bottiglia o rubinetto, la speranza è che sempre più persone inizino ad usare in maniera consapevole questo prezioso elemento.

Negli Stati Uniti, i profitti dell'Industria delle acque in bottiglia sono già in forte calo: tutto merito di una campagna di sensibilizzazione che fa diventare 'cool' chi consuma acqua potabile direttamente dal proprio rubinetto. Vi propongo un'interessante "Storia dell'acqua in bottiglia" ambientata negli USA, ma facilmente applicabile al contesto nel quale viviamo [per i sottotitoli in ITA, cliccate su CC].







(*)  Articolo 2 del codice del Giurì di autodisicplina pubblicitaria: Comunicazione commerciale ingannevole

La comunicazione commerciale deve evitare ogni dichiarazione o rappresentazione che sia tale da indurre in errore i consumatori, anche per mezzo di omissioni, ambiguità o esagerazioni non palesemente iperboliche, specie per quanto riguarda le caratteristiche e gli effetti del prodotto, il prezzo, la gratuità, le condizioni di vendita, la diffusione, l'identità delle persone rappresentate, i premi o riconoscimenti. Nel valutare l'ingannevolezza della comunicazione commerciale si assume come parametro il consumatore medio del gruppo di riferimento. mettere in condizione i consumatori di operare una scelta consapevole. La campagna si concentra infatti sulle caratteristiche oggettive che contraddistinguono l’acqua minerale, attraverso una comunicazione dai toni pacati che contribuisca a ristabilire la verità su questa risorsa così importante per il Paese.

Fonte - Ilfattoalimentare.it
Foto (1) - Sheng Li/Reuters
Foto (2) - Roberto La Pira

2 commenti:

Laura ha detto...

Perfetto, però la prima obiezione è:
- come facciamo con tutta quella gente che ha bisogno (o crede di aver bisogno) di bere acqua con valori specifici? Ad esempio bassa in sodio o in calcio...? Esistono dei filtri per il rubinetto che permettano di controllare i valori dell'acqua di casa?

Silvia Cervellera ha detto...

Ciao Laura, esistono in tutta Italia dei laboratori che eseguono analisi sull'acqua del rubinetto (ad esempio http://www.sferafarmacie.it/pg_sfera.php?cat1=1&cat2=4&cat3=4&cat4=&offset=1&quanti=2&limit=1). Basta cercare un po' su internet per trovare quello più comodo. Una volta avuti i risultati, sarà facile confrontarli con le proprie specifiche esigenze... E se proprio non dovessero rientrare tra quelle dell'acqua di casa, nessuno vieta di continuare a comprare l'acqua in bottiglia. L'importante è leggere bene l'etichetta e non lasciarsi abbagliare da slogan e pubblicità.

Ti segnalo questo interessante articolo sulle 'bugie' più comuni dei produttori di acqua in bottiglia:
http://ecoalfabeta.blogosfere.it/2010/10/acqua-in-bottiglia-quante-bugie.html

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