Pubblica un video su YouTube: querelato dall'ILVA di Taranto l'ambientalista Matacchiera

martedì 28 dicembre 2010

La notte tra il 7 e l'8 ottobre 2010, Fabio Matacchiera, tarantino doc, promotore del Fondo Antidiossina e storico fondatore dell'Associazione “Caretta Caretta”, realizza un video sulle emissioni notturne dello stabilimento di Taranto dell'Ilva e lo diffonde su YouTube.





A distanza di due mesi, con la diffusione di una nota stampa, arriva la risposta dell'azienda: il Gruppo Riva, proprietario dello stabilimento, decide di «procedere a querela nei confronti di Fabio Matacchiera per le affermazioni contenute nel video dallo stesso diffuso attraverso Internet. Nello specifico l'Ilva tiene a precisare pubblicamente, così come già espresso in sede di querela davanti alla magistratura, che la marcia dell'impianto, camino E312, all'1.20 dell'8.10.2010 (data e ora del video di Matacchiera) era perfettamente regolare come attestato dai dati emissivi monitorati in continuo dal Dipartimento Provinciale di Taranto dell'Arpa Puglia».

Una notizia che sa di grottesco se si continua a leggere la nota. «In questi ultimi anni – sostiene l'ufficio stampa dell'impianto siderurgico - l'Ilva si è impegnata in uno sforzo di comunicazione e di trasparenza al fine di evidenziare gli investimenti e i risultati raggiunti in campo ambientale. Tale volontà di confronto con le istituzioni e la cittadinanza è stata più volte ribadita sia direttamente che per mezzo stampa».

Per dimostrare in maniera inconfutabile lo sforzo e la volontà di confronto di Emilio Riva, proprietario del Gruppo Siderurgico, nei confronti delle istituzioni e della cittadinanza, vi propongo quest'intervista, realizzata qualche tempo fa al termine di una conferenza stampa del Gruppo Ilva da Luigi Abbate, giornalista per un'emittente televisiva locale:





Dopo aver appreso la notizia, Matacchiera si è dichiarato sicuro di quanto affermato nel video
«Al di là di quanto sostiene l'azienda - ha detto - voglio capire cosa mi viene contestato. In ogni caso mostravo i fumi che vengono immessi in atmosfera nelle ore notturne. Non mi pare di aver fatto riferimento a specifici agenti inquinanti, ma questo sarà oggetto delle necessarie verifiche. E' la sesta volta che vengo querelato per le mie battaglie in materia ambientale. Finora, le accuse rivoltemi non sono mai state confermate e sono sicuro che sarà così anche questa volta. A mio avviso con questa azione l'Ilva dimostra debolezza».

Solidarietà a Matacchiera viene espressa da Alessandro Marescotti, presidente di Peacelink. «E' un brutto segnale - afferma – riteniamo che l'azienda debba confrontarsi con i cittadini preoccupati per le emissioni, anziché querelarli. Se ha dati, l'Ilva smentisca le immagini notturne messe su YouTube da Fabio Matacchiera. Invitiamo tutti i cittadini a continuare la lotta per la difesa dell'ambiente e della salute. E a solidarizzare con Fabio».

Questa storia ricorda molto da vicino le intimidazioni a suon di querele ricevute dalla trasmissione televisiva Report. Dice Milena Gabanelli in un articolo pubblicato sul Corriere della Sera: «A chi ha il portafogli gonfio conviene chiedere risarcimenti miliardari in sede civile, perché tutto quello che rischia è il pagamento delle spese dell’avvocato. L’editore invece deve accantonare nel fondo rischi una percentuale dei danni richiesti per tutta la durata del procedimento e anticipare le spese ad una montagna di avvocati».

E a chi, come Fabio, è un semplice cittadino non resta altro che la solidarietà di tutti noi. Una solidarietà che scorre anche su Internet: già attiva una petizione online, in questi giorni fervono i preparativi per un flash mob al grido di "Querelaci tutti"!

Nella speranza che l'Ilva faccia la fine di Mosaico Arredamenti...

Fonte - TarantoSociale.org

0 commenti:

Posta un commento

 

Posts Comments

©2006-2010 ·TNB